Gloria Gaynor: “We will stop by”

Il concerto post-ferragostano “The best disco in town” si è tenuto senza che vi partecipasse la star della serata, ovvero Gloria Gaynor.
La serata sarebbe dovuta partire alle 21 e un quarto, tuttavia dopo un’ora il palco era deserto, fino a che, alle 22 e 45 non è entrato in scena Paolo Cattaneo (Radio Capital) ad annunciare che non avrebbe presentato “per ragioni deontologiche”.
A metterci una pezza, gli arzilli (nonostante l’età) Trammps, promossi -vista la situazione- da gruppo spalla ad attrazione principale, e costretti ad eseguire 3 volte nel corso della serata il loro cavallo di battaglia “Disco Inferno”.
A rendere il tutto ancora più surreale -oltre ai continui buchi occorsi tra una performance e l’altra- dobbiamo annoverare anche il mancato funzionamento dei maxischermi installati per l’occasione.
All’arrivo della mezzanotte è parso chiaro a tutti che Gloria Gaynor non si sarebbe fatta vedere; il ritorno sul palco dei Trammps, con susseguente dj-set, non è bastato a placare gli animi di una folla inferocita –tra i 20 ed i 60 euro pagati– che voleva letteralmente portar via le sedie.
Pare che all’origine del “bidone” -se così vogliamo definirlo- ci sia stata una lite tra la Gaynor e gli organizzatori –Gianni Succi in primis- circa il compenso pattuito; a corroborare questa ipotesi, oltre ad un tweet della Gaynor, anche le lagnanze di altri fornitori che hanno protestato circa la mancanza di parte del loro compenso.
Il Comune di Rimini ha definito il fatto “grave, sia per chi ha pagato il biglietto, sia per la città”, mentre “c’è amarezza nel riscontrare che gli organizzatori, negli anni passati, avevano allestito senza problemi eventi di grande qualità, come quelli con Morricone e Piovani”.
Gloria Gaynor, dal suo hotel a Pesaro ha twittato che era “tutto pronto” ma che la produzione non era stata in grado di “pagare il personale”.
Succi ha commentato laconico che un “grosso sponsor” si era ritirato all’ultimo, mettendo a rischio la riuscita dell’evento, e che solo l’intervento di un amico –con un assegno a garanzia– ha reso possibile la serata, ma, evidentemente, all’assegno mancava qualche spicciolo.